Respirare. Un gesto così automatico e naturale che nemmeno ci facciamo caso. Lo sa bene chi pratica sport o chi si avvicina all’educazione respiratoria: respirare è una delle funzioni più straordinarie ed importanti del nostro organismo.
Secondo gli orientali, il pranayama, tecniche di respirazione praticate con lo yoga, servono ad estendere e controllare l’energia vitale dell’individuo che pervade l’universo per rendere la mente controllata, forte e tranquilla e risvegliare il nostro infinito potenziale.
La scienza ci dice che respirare migliora la qualità del sangue, riduce la pressione sanguigna e previene le malattie cardiache. Migliora anche la digestione, le funzioni del sistema nervoso e tiene a bada lo stress oltreché prevenire i disturbi respiratori stessi. Inoltre, aiuta a controllare il peso e a mantenere giovane la pelle.
Il segreto del benessere dato da una corretta respirazione? L’ossigeno, il principale nutriente del corpo umano.
Come funziona la respirazione?
Metti una mano sull’addome e prendi un respiro. Sentirai il diaframma o i muscoli intercostali che, muovendosi verso il basso, espandono la gabbia toracica e fanno entrare l’aria nei polmoni. Quando questi muscoli si rilassano, i polmoni si svuotano facendo fuoriuscire l’aria dalle prime vie aeree: naso, la via preferenziale, oppure bocca e gola.
L’aria inspirata viene spedita nelle vie aeree dei polmoni, ovvero i bronchi, dove sarà trattenuto l’ossigeno destinato al sangue, mentre, l’anidride carbonica viene eliminata.
Quando qualcosa va storto nel funzionamento dei muscoli, l’anidride carbonica resta imprigionata accumulandosi eccessivamente e i livelli di ossigeno calano. È il caso dell’ipoventilazione.
Se sottoposto ad uno sforzo, il corpo ha bisogno di più energia dunque aria e avremo più anidride carbonica di scarto. In questa situazione i muscoli respiratori si attiveranno per aumentare il numero di respiri affinché possano trovare la quota di ossigeno necessaria.
Respirare di notte
Da sdraiati, il lavoro del diaframma è più faticoso in quanto non gode dell’aiuto della gravità nello spingersi verso il basso, condizione che, al contrario, si verifica da seduti o in piedi.
Anche se durante il riposo i muscoli tendono a rilassarsi, quelli delle alte vie respiratorie ovvero, i muscoli della lingua e della gola, insieme alla faringe, via di passaggio dell’aria dalla bocca e dal naso all’esofago e alla trachea, è necessario che conservino il giusto tono per consentire la respirazione.
Disturbi respiratori nel sonno
Apnee nel sonno
I disturbi respiratori del sonno si riferiscono a tutte quelle condizioni che determinano difficoltà respiratorie in condizioni di riposo.
La sindrome più conosciuta è quella delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) che si manifesta con la temporanea sospensione del respiro a causa di un restringimento o ostruzione della faringe. (Leggi l’approfondimento)
Le apnee ostruttive si caratterizzano da una interruzione del flusso d’aria data da un asincronismo dei movimenti del torace e dall’addome con il proseguimento del lavoro respiratorio.
Le apnee centrali, invece, si manifestano con un’interruzione sia del flusso che del lavoro respiratorio di torace e addome.
Il terzo caso sono le apnee miste ovvero apnee centrali seguite da episodi ostruttivi.
La conseguenza più grave della mancanza di respiro è la continua interruzione del sonno. I microrisvegli alterano il ciclo del riposo fino ad associarsi all’insonnia con conseguenze rilevanti sull’attività diurna che a lungo termine compromette le capacità cognitive e patologie cardiovascolari in quanto, nei casi più gravi, induce all’ipossiemia ovvero la diminuzione di ossigeno contenuto nel sangue.
Roncopatia
La roncopatia, ovvero il russare, rappresenta una difficoltà respiratoria. Se pure non influenza in maniera sostanziale il sonno quanto le apnee, è da considerarsi un campanello di allarme.
Sindrome da aumentata resistenza delle vie aeree superiori
Altro disturbo è la sindrome da aumentata resistenza delle vie aeree superiori (UARS). La resistenza al passaggio dell’aria induce ad uno sforzo eccessivo dei muscoli respiratori superiori. È lo stadio successivo al russamento e, pur essendo diverso, si avvicina alle apnee in quanto provoca microrisvegli e di conseguenza una frammentazione del sonno.
Altri disturbi sono riscontrabili nella sindrome da ipoventilazione centrale congenita, ovvero una forte riduzione della quantità di aria nei polmoni di natura genetica e la sindrome da ipoventilazione dell’obeso che è una complicanza diretta dell’obesità severa.
Quali sono le cause dei disturbi respiratori nel sonno?
Obesità, diabete, dismorfismi, problemi ormonali, broncopatie croniche, disturbi
direttamente collegati alle vie aeree superiori, ma anche fumo ed alcool sono tra le cause principali dei disturbi respiratori del sonno e sono facilmente intuibili.
altre cause
Oltre ai casi patologici però, le difficoltà respiratorie possono manifestarsi anche in condizioni fisiologiche. Oltre al fattore del peso, dell’età, dato che con il passare degli anni i muscoli si rilassano, consideriamo tutti i piccoli disturbi frequenti della respirazione come le allergie, i raffreddori, la tosse e così via.
Ma, se siamo in perfette condizioni fisiche c’è ancora qualcosa da considerare. Le posizioni scorrette, durante il riposo, possono provocare una chiusura dello spazio respiratorio. Dunque, in qualunque dei casi ci troviamo, è bene far attenzione alla nostra salute respiratoria notturna.
Come combattere i disturbi respiratori del sonno?
L’approccio medico, dunque esami specifici come la polisonnografia, sono di assoluta importanza per identificare con precisione il disturbo e la sua cura. Le terapie che possono essere adottate sono molteplici a seconda dei casi e si può rendere necessaria la chirurgia.
Di rilievo anche le terapie comportamentali che includono la perdita di peso, l’esercizio fisico, la fisioterapia respiratoria, la terapia posizionale e l’astensione da alcolici e sedativi prima di dormire.
Migliora la respirazione con ēlevo.
ēlevo è il materasso progettato scientificamente che si propone di migliorare la qualità del sonno con la “Sleep Therapy” attraverso azioni specifiche volte ad ottimizzare le funzioni vitali durante il riposo.
L’impegno del MedLab Previdorm, dipartimento di ricerca scientifica multidisciplinare, è quello di offrire un materasso migliore possibile affinché possa concorrere concretamente al benessere globale della persona.
Il design progettato è frutto di uno studio attento di tutte le esigenze di riposo riscontrate negli oltre 4000 casi presi in esame, nonché di un approccio creativo che ha saputo andare oltre a tutto quanto è stato fatto nel settore.
La corretta respirazione durante il riposo è essenziale per dormire bene e ha un’influenza positiva su molteplici aspetti della nostra salute.
Ma come fa un materasso a migliorare la respirazione?
Sappiamo che una corretta posizione a letto è il primo tassello fondamentale per avere le vie respiratorie libere. ēlevo, grazie all’accomodamento bilanciato, un sofisticato sistema di rialzi e spinte che sia adattano dinamicamente alla persona, garantisce una posizione confortevole quanto ideale per l’accoglienza non solo del rachide, ma delle fasce muscolari e degli organi interni.
Oltre alla corretta posizione, ēlevo offre un’azione mirata al miglioramento della respirazione durante il sonno grazie a dei tasselli che pongono il torace in leggera espansione così da agevolare il lavoro dei muscoli del diaframma ed “aprire” i polmoni.
Abbiamo visto come funziona il diaframma respirando con la mano poggiata sul nostre addome. Ora, prova a prendere un respiro allargando leggermente le braccia all’indietro. Il respiro è più intenso e pieno. Ecco cosa fa ēlevo per te durante la notte.
Prendersi cura di se dormendo, è facile con ēlevo.
Chiedi una consulenza gratuita per scoprire tutte le altre funzioni di ēlevo e l’intera gamma di prodotti Previdorm.
Errore: Modulo di contatto non trovato.