Curiosità e storia della dinastia che ha fatto grande il Regno delle Due Sicilie: dalla camera da letto «magica» di Ferdinando IV ai cuscini in seta della principessa d’Austria
Ci siamo, un’altro appuntamento della nostra rubrica sulla storia del materasso. Oggi parliamo del tempo dei Borbone, forse uno dei più fastosi conosciti dai reali nel sud Italia. Come abbiamo visto, la cultura del dormire in letti comodi è una conquista della civiltà.
A lungo è stato un lusso solo dei sovrani e di pochi altri fortunati, tutti appartenenti all’alta aristocrazia. Il privilegio del sonno «confortevole» era, insomma, strettamente legato alla condizione economica e, di conseguenza, alla nascita nobiliare (leggi il nostro articolo sui materassi nel Medioevo).
Architetti straordinari come Luigi Vanvitelli (autore della celeberrima Reggia di Caserta) venivano interpellati per orientare la costruzione delle stanze da letto verso il sole oppure per disegnarne gli arredamenti secondo gusti e simbologie. O ancora per studiare la realizzazione di letti, adatti alle particolari e stravaganti esigenze di re bambini dalla fragile costituzione, perché custodissero i segreti del riposo perfetto. Sull’unicità di arredi regali erano basati studi di artisti ed artigiani famosi.
Possiamo dire, quindi, che l’idea del sonno «regale» apparteneva alle caratteristiche di ogni palazzo di corte così come ce li hanno consegnati la storia e l’architettura. Insomma già da tempo i reali avevano capito l’importanza della personalizzazione!
I discendenti del Re Sole francese
La dinastia dei Borbone delle Due Sicilie, discendenti indiretti del «Re Sole» francese, poteva permettersi un tempo assai lungo dedicato ai sogni tra guanciali di fiandra e sete pregiate. I sovrani napoletani dedicavano, infatti, molte ore al sonno per essere più scattanti e pronti nel resto della giornata. Non che fossero particolarmente gravose, intendiamoci, queste attività quotidiane…
Ma sarebbe stato imbarazzante per un re o per una regina addormentarsi nel bel mezzo di un’udienza pubblica (e non escludiamo che, qualche volta, sia anche accaduto…)
Dormire significava rinnovare le forze dopo battute di caccia ed imprese ginniche, riprendersi da lunghi viaggi. Nella splendida Reggia di Caserta al «Piano Nobile» dormiva – da solo – Ferdinando IV di Borbone, su cui vegliava il suo servo fidato attraverso stanzette cilindriche segrete. Leggendario per le sue scorribande notturne tra i vicoli di Napoli e nella vita del popolo, Ferdinando IV, poi proclamatosi Ferdinando I e passato alla storia come Re Lazzarone amava la caccia ma amava soprattutto riposarsi nelle sue dimore sparse in Campania. Tutte arredate per accogliere e custodire il suo sonno regale, come la casina Vanvitelliana del Fusaro, in provincia di Napoli, che segue nella stanza da letto ottagonale il corso del sole riflesso sulle acque del lago.
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Dormire tra le sete di San Leucio
Sua moglie, la Regina Maria Carolina d’Asburgo, la frivola e colta principessa austriaca, invece giaceva tra grandi e soffici cuscini e sete di San Leucio. Un piccolo borgo a nord di Caserta, poco distante dalla Reggia, dove lavoravano i grandi maestri della lavorazione dei preziosi tessuti provenienti da tutta Europa. Un’altra regina, Maria Amalia di Sassonia nella Reggia di Capodimonte, sempre a Napoli, possedeva un famoso «boudoir» (una specie di salottino da riposo). Questo era interamente decorato di puttini in porcellana: un pezzo unico al mondo.
Gli arredi solenni in stile impero accolsero poi anche il sonno del Re Francesco I, figlio di Ferdinando IV, nel suo monumentale letto a baldacchino alto oltre un metro e mezzo in oro e legno; e quanti sono venuti dopo di lui. Insomma, l’idea del riposo perfetto era anche riflessa nel titolo reale di altezza «Serenissima». Sovrano imperturbabile, come il sonno di un infante toccato dalla mano di Dio. Non a caso la dinastia dei Borbone delle Due Sicilie aggiunse al proprio stemma il Toson d’oro e il collare del Santo Spirito come simboli di perfezione. E lo stesso Re Ferdinando, amato dai napoletani e dai siciliani, arricchì a sua volta lo stemma araldico di conquiste terrene e di protezioni spirituali come il collare dell‘Ordine Costantiniano di San Giorgio, ed il collare dell’Ordine di San Gennaro, da lui stesso istituito. La corte reale dei Borbone regnò per secoli illuminando di cultura, bellezze architettoniche nonché riforme sociali dall’inizio del 1700 fino all’Unità d’Italia avvenuta nel 1861. Anno in cui il Regno delle Due Sicilie fu sciolto e fatto confluire nel Regno d’Italia sotto l’egida di un’altra famiglia reale, quella dei Savoia.
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Se portiamo tutti questi fasti ai tempi nostri però ci renderemo conto di una cosa eccezionale. Negli ultimi duecento anni che ci separano da questo tempo ne sono successe di cose. Dall’acqua corrente ed i riscaldamenti in tutte le case alla ricerca per migliorare la qualità della vita in tutti i suoi aspetti ed in particolare in uno che ci tiene molto a cuore: il riposo.
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