Insonnia. Che cos’è e come prevenirla.
L’insonnia è un disturbo del sonno, è la sensazione soggettiva di non trarre sufficiente riposo dal sonno, con un’alterazione della qualità e della quantità dello stesso, associata a stanchezza, facile irritabilità, difficoltà di concentrazione, fotofobia, cefalee, cervicalgie, dolori articolari, sindrome delle gambe senza riposo (condizione che produce una fastidiosa sensazione a livello dei polpacci e un’irresistibile necessità di muovere gli arti inferiori durante la veglia, soprattutto la sera). E’ spesso associata a periodici movimenti degli arti, gambe e braccia, durante il riposo notturno.
Perdita dell’attenzione, riduzione dell’efficienza nello studio, nell’attività lavorativa e nelle attività della vita quotidiana (faccende domestiche), determinando un’eccessiva sonnolenza durante il giorno “Immaginate le ripercussioni causate dalla sonnolenza durante le ADL. (activity daily live)”. etc. questo disturbo può manifestarsi in forme diverse determinando: ansia, stress, depressioni, nevrosi, psicosi, disturbi ossessivo – compulsivi ) “vedere il letto come un nemico”.
Chi dorme poco e male, inoltre, presenta eccessiva sonnolenza diurna e deficit di attenzione, concentrazione e memoria che influiscono negativamente sull’attività lavorativa (Zisapel, 2007).
Il legame tra l’insonnia e la depressione è piuttosto complesso e, se è vero che soggetti depressi spesso riposano male, non è detto che sia questo l’ordine causale: secondo una recente metanalisi l’insonnia può essere predittiva di depressione (Baglioni et al., 2011). In particolare, sembra che i disturbi del sonno influenzino i sintomi depressivi attraverso il loro impatto sulle abilità cognitive, In particolare quelle abilità che riguardano il controllo cognitivo.
I legami tra l’insonnia e i disturbi dell’umore evidenziano la necessità di un intervento: prevenire o curare tempestivamente i disturbi del sonno potrebbe costituire un elemento importante all’interno di un progetto più ampio di prevenzione del suicidio e dei disturbi dell’umore, con un’attenzione particolare ai più giovani.
Al giorno d’oggi, l’insonnia sta diventando un problema psico – sociale ed economico molto rilevante, è necessario quindi che per l’essere umano, sia garantito un sonno soddisfacente, evitando in tal modo le complicazioni che l’insonnia porta con se, migliorandone la qualità della vita. Per far ciò è necessario scegliere un sistema di riposo giusto personalizzato, che abbia una caratteristica peculiare ovvero: “l’accomodamento bilanciato”.
(N.B. per sistema di riposo si intende l’insieme di tutti gli elementi necessari al riposo, ovvero: materasso, guanciale, rete)
In base a degli studi scientifici recenti, circa il 40% dei soggetti testati, dorme poco e male con un tempo di addormentamento molto elevato, le 8 ore (fisiologiche per un soggetto adulto) sono una vera e propria chimera, in quanto con una media ponderata sono meno della metà.
Un soggetto insonne si riconosce molto facilmente perché chi ne soffre non è soddisfatto del proprio riposo e lo definisce scarso.
ll sistema di riposo con un “accomodamento bilanciato” riduce, combatte e previene l’insonnia “ il letto da nemico diventa il migliore amico”.
Quindi si evince che l’insonnia fa male alla salute con conseguenze negative sulla qualità della vita.
I soggetti che dormono meno di sette ore hanno probabilità più alte di avere valori della pressione sanguina superiori alla norma. Secondo i ricercatori, infatti, riposare almeno sette/otto ore inciderebbe sulla capacità dell’organismo di rispondere alle sollecitazione degli ormoni dello stress durante la giornata, avendo poi una ricaduta importante sulla regolazione della pressione sanguigna.
Ad essere colpita dalle conseguenze dell’insonnia è anche la nostra capacità di regolare le emozioni. La ricerca rivela, infatti, i cambiamenti che la privazione del sonno può imporre alla nostra capacità di stanziare le risorse cerebrali per l’elaborazione cognitiva. Senza dormire, il semplice riconoscimento di quello che è un evento emotivo e quello che è un evento neutro è interrotto. Possiamo venire provocati allo stesso modo da qualunque stimolo, anche neutro, e perdere la nostra capacità di distinguere tra informazioni più o meno importanti. Questo può portare a una distorsione dei processi cognitivi e alterare la capacità di giudizio e la risposta ansiosa. Tra le varie conseguenze della deprivazione del sonno troviamo anche la paranoia, un peculiare modo di usare il pensiero, uno sforzo mentale teso a immaginare tutte le possibili intenzioni malevole degli altri, che può sfociare anche in forme molto gravi di delirio persecutorio. Una recente ricerca ha mostrato come la scarsa qualità del sonno sia maggiormente associata al pensiero paranoico in un campione di persone senza disturbi psicologici e in un campione di persone con alti livelli di paranoia (Freeman et al., 2009). Dormire male ci porta a pensare male e soprattutto a costruire riflessioni paranoiche, talvolta irrealistiche, che possono avere come lo spiacevole effetto di rovinare le nostre relazioni sociali (Myers et al., 2011).