Pronti, partenza, piumone!
Cambio di stagione e cambio di sonno: preparatevi.
Il 23 settembre siamo ufficialmente entrati in Autunno. Il tempo cambia, e non si tratta solo di quello metereologico: tutti i ritmi della natura rallentano, compreso il nostro.
Anche se presi da mille impegni tra lavoro e famiglia, per gli esseri umani i periodi freddi sono il tempo dedicato al riposo per la conservazione delle energie.
Sappiamo che ogni organismo è chiamato ad un piccolo sforzo di adattamento quando qualche circostanza cambia. L’adattamento comporta uno stress (positivo) che viene superato appena si raggiunge un equilibrio nella nuova condizione.
Ma come e perché i cambiamenti climatici influiscono sul nostro benessere? Cos’è la “Winter Depression”?
Dividiamo in tre macroaree così da associare le cause ai relativi effetti.
1. I disturbi del cambio di stagione
Il primo step da superare sono i cambiamenti repentini di temperatura, piuttosto che quei periodi di transizione con tempo che oscilla tra Londra e le Bahamas in un sol giorno.
Infatti, il corpo è addestrato al cambiamento, ma non riesce ad adattarsi in un periodo così breve. Ecco, dunque, che parte in difesa con manifestazioni di disturbi da raffreddamento. Sono disturbi certamente fastidiosi, ma ben poco importanti e superabilissimi.
Lasciata la bella stagione (e le vacanze) alle spalle, siamo chiamati anche a gestire tutti gli altri cambiamenti di orario, stile di vita e alimentazione. È necessario fare attenzione anche ai disturbi gastrointestinali: stomaco ed intestino sono organi particolarmente sensibili che per primi “sentono” i cambiamenti e possono manifestare i disturbi più disparati come acidità e bruciore di stomaco o reflusso gastroeofageo, intestino irritabile, stipsi, gonfiore e difficolta digestive in genere.
2. I disturbi dovuti al freddo
Quando il freddo sopraggiunge, mette a dura prova il sistema cardiovascolare. L’abbassamento delle temperature, infatti, determina una costrizione dei vasi sanguigni. In altre parole il sangue fluisce con più difficoltà e questo fa aumentare la pressione.
Ipertensione e disturbi cardio-vascolari hanno conseguenze sul metabolismo energetico in generale. Se il cuore è affaticato e il flusso rallenta, di conseguenza, il sangue sarà meno ossigenato e meno carico di nutrienti utili ai vari dipartimenti come quello respiratorio o muscolare.
Per la respirazione c’è anche l’insorgere di influenze & co che aumentano il rischio di disturbi, mentre ai dolori muscolari si associano anche quelli articolari o reumatici.
Il mal di schiena, ad esempio, è un dolore comune in inverno così come i dolori cervicali: freddo e contratture muscolari sono un binomio imprescindibile.
3. I disturbi dovuti alla mancanza di luce
Giornate sempre più corte e grigie: basta il solo pensiero a provocare una sensazione di tristezza. Purtroppo non è solo una sensazione, a livello biologico, il corpo subisce moltissimo la mancanza di sole e luce ed ha notevoli conseguenze sul sistema nervoso.
Irritabilità, instabilità d’umore, scarsa concentrazione e disturbi del sonno: Winter Depression (depressione invernale).
Subiamo tutti l’alterazione di clima e luce, ovvero disturbi metereopatici in qualche misura, ma, in alcuni casi, si può definire una sindrome precisa che incide in maniera sostanziale su coloro che sono particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici.
Si chiama DAS, “Disturbo Affettivo Stagionale” ed è un disturbo depressivo tipicamente invernale, ricorre ciclicamente ogni inizio autunno e colpisce tra il 2 ed il 3% della popolazione europea tra i 20 e i 50 anni, soprattutto di sesso femminile.
Di semplice “Winter Blues”, una versione “più leggera” ne soffrono circa il 15% delle persone.
Alla base di qualunque sintomo psico-fisico e neurologico c’è la melatonina. La melatonina è un ormone che ha la funzione di regolatore biologico e del ritmo sonno-veglia che influenza positivamente l’umore. La produzione di melatonina è stimolata direttamente dai raggi solari, ecco perché la diminuzione di luce solare in inverno spegne l’entusiasmo.
Il riposo in inverno: effetto letargo
Questo scenario di dure prove per per il nostro organismo, stress, freddo, mancanza di luce naturale, ha effetti evidenti sulla qualità del nostro riposo.
La melatonina come detto non ci viene in aiuto nella sua funzione regolatrice del sonno. Al mattino è più difficile alzarsi, mangiamo di più e siamo attratti da cibi più calorici dunque il metabolismo rallenta e ci sentiamo in generale più stanchi, del resto anche l’attività fisica rallenta.
Ecco l’effetto letargo. Diciamo la verità, in natura niente è a caso. Se da una parte i sintomi del “letargo” invernale ci sembrano poco affini allo stile di vita contemporaneo sempre molto attivo, dall’altra dobbiamo considerare i messaggi espliciti che il nostro corpo ci manda: dormire di più e meglio!
Non solo meritiamo il giusto riposo, ma ne abbiamo bisogno.
Dormire bene ci permette di preservare le energie, rinforzare il sistema immunitario ed avere il giusto equilibrio psicofisico per affrontare il rigore della stagione invernale.
Certo non è il caso di soccombere e lasciarsi andare all’eccessiva pigrizia, così come all’inattività fisica o ad una dieta troppo sbilanciata in carboidrati e grassi che ci toglie energia.
Il segreto per dormire meglio in inverno
Se ci viene naturale dormire di più in inverno, quello di cui dobbiamo occuparci è dormire meglio. Sappiamo quanto un buon sistema per dormire può influire positivamente sul benessere, è per questo che abbiamo creato ēlevo (link), il materasso che ottimizza le funzioni biologiche durante il riposo ed ha un vero e proprio valore terapeutico …in tutte le stagioni.
Di inverno un aspetto da curare in particolare modo è la temperatura. Anche se siamo tentati ad ad accendere il riscaldamento a tutta forza è bene sapere che la stanza deve avere una temperatura tra i 17° ed i 19° per essere ideale al buon riposo.
Cosa più importante è regolare in maniera corretta l’umidità ovvero tra il 50 ed il 55%.
Oltre a temperatura ed umidità della camera il segreto per sonno tranquilli di inverno è avere il giusto microclima a letto, sotto le lenzuola.
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