La cardatura della lana, un viaggio nell’antica tradizione del materasso
Avreste mai immaginato che, un tempo, per avere un materasso soffice e pulito bisognava avere dei muscoli ben sviluppati?
La storia del materasso è un po’ anche la storia dell’agricoltura e degli allevamenti di animali. Perché? Perché la produzione artigianale di un letto è stata per decenni collegata strettamente alla lana, materiale principale per fare i materassi. Parlare del materasso quindi significa parlare anche della lana e di tutte le sue lavorazioni. Tra queste è importantissima la cardatura, una parola che riporta alle origini e alle tradizioni dell’Italia. Un’operazione che serviva ad ottenere una lana più pura e più pulita. La cardatura è un procedimento che viene prima della filatura della lana. Il nome deriva dal cardo, una pianta tuttora diffusa in tutte le regioni nelle quali è stata ricchissima la tessitura. Ma cosa si faceva con i cardi? I fiori essiccati di questa pianta, pieni di punte, servivano a districare la lana e a liberarla dalle impurità prima della filatura. Dal cardo presero il nome anche i cardacci che erano delle piccole assi di legno sulle quali venivano infilati dei chiodi, per usarle meglio nella cardatura.
Giacigli imbottiti per i Faraoni
Ma la storia della cardatura viene dall’Egitto, dove già venivano selezionati i fiori più appuntiti per lavorare la lana necessaria ad imbottire una specie di primitivi materassi. Nel Medioevo fu Carlo Magno a raccomandare a tutte le popolazioni del suo Impero di coltivare i cardi. Nei secoli successivi alla cardatura della lana si dedicarono i monaci di molti ordini religiosi. I monaci vivevano le loro giornate in semplicità, ma già allora anche in un convento la qualità del dormire aveva un’importanza. Cardare la lana significava volere un materasso soffice e imbottito, sul quale poter riposare bene.
Nei secoli successivi e fino agli inizi dell’Ottocento, alla cardatura si dedicavano i battilana e i materassai. Parole che non si usano più. Parliamo di mestieri antichi che hanno avuto anche riconoscimento nella storia e nelle tradizioni di molti territori italiani. Battilana e materassai erano entrati nel tempo a far parte di vere e proprie Congregazioni, i cui rappresentanti erano rispettati e onorati.
Arrivano le macchine industriali
Il mestiere dei materassai era infatti importantissimo. La lana veniva cardata non solo quando il materasso era imbottito per la prima volta ma anche successivamente. Ogni tre o quattro anni la cardatura restituiva morbidezza alla lana e nello stesso tempo la liberava dai parassiti che avevano potuto infestare il materasso.
Ma come lavoravano i battilana? Si stendeva la lana su stuoie formate da canne. A quel punto il lavoro era tutto di muscoli, con i battilana a sfidarsi tra loro impugnando semplici bastoni. La lana perdeva la polvere e i nodi e diventava soffice. Uno strato dopo l’altro serviva a imbottire i materassi.
Solo negli anni successivi furono inventate le cardatrici. Le macchine industriali sostituirono la forza delle mani. Poi sono arrivati altri sistemi di imbottitura più igienici e più salutari (guarda i nostri prodotti di ultima generazione), ma al ricordo di quegli antichi mestieri è legata la memoria del sonno dei nostri nonni.
Oggi la ricerca ha portato il concetto del materasso molto lontano. Le nostre soluzioni di riposo sono il connubio di secoli di tradizione e di modernità. Scopri i nostri innovativi sistemi di riposo. Ognuno dei nostri prodotti è un presidio medico certificato studiato su misura per rispondere a tutti i più comuni disturbi del sonno.
Errore: Modulo di contatto non trovato.