Ecco quanto dormono gli uomini di successo
Da Leonardo da Vinci al papà di Facebook: i mille riti del sonno e come sono cambiati nel corso del tempo
Come dormire, quanto dormire? La domanda è attuale e oggi se la fanno uomini e imprenditori di successo. Dal presidente degli Stati Uniti al fondatore di Facebook ognuno ha le sue piccole abitudini per dormire. Come conciliare la necessità del sonno con le urgenze del genio, della creatività, dello studio, del lavoro? Il sonno, infatti, è un processo che cambia seguendo l’andamento di crescita degli esseri umani, dal sonno in più fasi dei neonati nella culla a quello sul materasso tipico degli adulti, che si sono abituati ai ritmi sociali e al ritmo del sole.
Ogni essere umano ha un suo particolare modo di dormire, ma tutti hanno una caratteristica in comune: per essere pronti ad affrontare le mille incombenze quotidiane, è opportuno dormire bene. E per dormire bene, è necessario che il materasso a cui affidiamo le ore (poche o tante che siano) di sonno sia eccellente.
I sonnellini leggeri delle grandi menti
Pare che Leonardo da Vinci dormisse 20 minuti ogni 4 o 5 ore. Dopo di lui, utilizzarono una catena di sonnellini altri personaggi importanti: Thomas Edison, Napoleone Bonaparte e il primo ministro inglese ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, Winston Churchill.
Arrivando ai nostri giorni, senza tenere per forza in considerazione la quantità di ore dedicate al dormire, è diventato invece di grande interesse scoprire le modalità e le urgenze scelte da uomini di successo e di affari nella costruzione della loro giornata.
Mark Zuckerberg, l’inventore di Facebook, non si sveglia prima delle 8, o anche più tardi, se ha dedicato alcune delle ore serali alle ultime riunioni con i suoi principali collaboratori. Dormono poco, invece Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, e Tim Cook, supermanager di Apple. La pensa diversamente il miliardario Bill Gates, fondatore di Microsoft, che non rinuncia ad almeno 7 ore di sonno, affidando ad esse il mantenimento del suo stato di grazia creativa.
Margaret Thatcher quando era il primo ministro in Inghilterra si fece fare una ricerca genetica e scoprì che in lei una particolare predisposizione a questi ritmi di vita così privi di riposo, senza contemporaneamente riportare danni alla salute. La Thatcher, non a caso chiamata Lady di Ferro, si dedicava alla politica e al governo per gran parte della sua giornata, riservando al sonno sul materasso solo pochissime ore. Ma non tutti siamo come la Lady di Ferro, quindi dedichiamo alla scelta del materasso ben più di un’attenzione. Clicca qui per richiedere la nostra consulenza personalizzata e senza impegmo per scoprire qual’è il sistema di riposo più adatto a te.
L’importanza di avere un ottimo materasso
Sul sonno sembra avere le idee chiare Elon Musk, fondatore di SpaceX e Tesla, due aziende della new economy tra le più importanti al mondo. Il genio della tecnologia riconosce che la sua attività manageriale e creativa può essere danneggiata, in assenza di almeno 6/7 ore di sonno ogni giorno. Nella sua scia il papà di Amazon, Jeff Bezos, che è un convinto sostenitore di almeno 8 ore dedicate al cuscino. Curiosità a parte su questo o quell’uomo o imprenditore di successo riguardo al dormire, si può in buona sostanza affermare che è estremamente importante dormire.
Per dormire bene, è innanzitutto fondamentale avere un letto comodo, e soprattutto determinante – come detto – è la scelta del materasso, le cui caratteristiche devono rispettare le caratteristiche anatomiche della corporatura e le abitudini della persona. A questo riguardo, vi consigliamo di dare una occhiata ai nostri prodotti che uniscono alla qualità delle materie prime l’accuratezza della tecnica. Un connubio che trasforma i nostri materassi in presidi medici.
Ogni notte e durante il sonno, il nostro cervello si libera di tutte le informazioni poco significative accumulate nel corso degli anni, per consegnarci ad un nuovo giorno con una memoria forte solo delle notizie più utili. E allora è proprio vero che il sonno, come scriveva William Shakespeare, è il nutrimento della vita.
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